Nel contesto attuale, caratterizzato da rapide trasformazioni economiche e sociali, riflettere sulla relazione tra vita privata e lavoro è diventato cruciale per affrontare le nuove complessità del mondo del lavoro.
L’emergere di una domanda crescente di lavoro flessibile, soprattutto da parte di giovani neolaureati, pone una serie di sfide a chi gestisce le risorse umane e alle aziende stesse che, oltre a concentrarsi sull’aumento della produttività, sono ora chiamate a considerare concretamente il benessere complessivo dei dipendenti che passa attraverso la distribuzione di carichi di lavoro equi, la necessità di disconnessione, la possibilità di un buon bilanciamento tra vita professionale e vita privata.
Promuovere politiche di conciliazione vita-lavoro efficaci è quindi fondamentale per costruire ambienti di lavoro sostenibili che valorizzino l’equilibrio personale come elemento chiave per la produttività e l’innovazione.
In questo senso, il workshop ha rappresentato un’opportunità preziosa per approfondire il ruolo centrale del benessere lavorativo come leva di competitività aziendale e per esplorare strategie concrete che lo possano favorire.
Dopo una apertura centrata sui temi più generali della sociologia e della psicologia del lavoro, che studiano da vicino questi fenomeni, alcune esperienze dal mondo delle imprese, da quello sindacale e pubblico, hanno permesso al pubblico di osservare da vicino le soluzioni già oggi disponibili e ragionare su quelle possibili nel futuro.